Elogio della Pioggia

Persona sotto la pioggia

Lo ammetto: amo la pioggia, la tempesta, il cielo carico di vita, pronta ad erompere turbinando come lo squarcio d’un fulmine. E’ meraviglioso restare al riparo e osservare quanto la natura sia possente, sinuosa come la più dolce delle creature e mascolina come Ercole o Apollo.

Il suono delle gocce, già cantato da D’Annunzio, picchia sulla terra gelida, proprio come una madre accarezza il suo neonato sino a che non dorma. Amo la pioggia. La pioggia vera, ambivalente, duplice: quella che nutre e che spazza via, quella che minuziosamente netta le foglie polverose e che stacca senza alcuna inutile pietà quelle avvizzite, secche.

Amo la pioggia. Quell’umido profumo che lascia in ogni canto e che risveglia la forza e la ragione in ognuno che scavi nei suoi occhi, senza remore, senza paura. Il sole è invadente e, a tratti, perfino malizioso: non si lascia fissare in volto, sfugge, desidera soltanto abbagliare, ovvero togliere la vista, perché forse, al di là di quella massa ardente, poco resta, se nessuno l’osserva. La pioggia, invece, parla. Basta un ombrello per far sì che essa scenda tutto intorno, lasciando strisce della sua presenza, come il pudico visitatore che scrive un biglietto e poi s’occulta, attendendo con pazienza.

Ma la pioggia è anche donna. Donna vera. Viscerale nelle reazioni, talvolta esagerata. Urla, scende giù con passione, ammanta del suo orgoglio ogni granello di polvere, esiste, si manifesta; con dedizione, semplicità, essa mostra d’essere forte, senza che nessun’arma venga sguainata. In questa forza, io mi rispecchio, come se milioni di minuscoli me apparissero riflessi e riverberassero impazziti verso il profondo della mia esistenza. Non uno sterile manto di sole, ma un caldissimo e pudico abbraccio che, di sé, lascia tracce invisibili.

Amo la pioggia. E la tempesta. E il cielo carico di vita.


Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato.


Breve nota sulla poesia ispirata dalla pioggia

La pioggia è stata a lungo una musa senza tempo per i poeti, ispirando versi che catturano la bellezza, la malinconia e il rinnovamento ad essa associati. Alcuni degli autori più famosi che hanno creato poesie accattivanti sulla pioggia includono William Wordsworth, la cui poesia “Lines Composed a Few Miles Above Tintern Abbey” riflette magnificamente sul potere curativo della pioggia naturale.

Uomo con un ombrello sotto la pioggia
La pioggia ha sempre esercitato un fascino particolare sugli artisti per via della sua natura selvaggia e, nel contempo, femminea.

Emily Dickinson, con la sua commovente poesia “Come la pioggia suonava finché non si curvava”, esplora magistralmente la profondità emotiva e l’impatto delle gocce di pioggia che cadono. La poesia di Langston Hughes “April Rain Song” descrive vividamente l’essenza di una rinfrescante pioggia primaverile. Infine, Matsuo Basho, un maestro di haiku giapponese, ha scritto il suggestivo haiku “Un fiume estivo che viene attraversato, che piacere con i sandali tra le mani!”

Questi poeti, attraverso le loro opere, hanno catturato ad arte l’essenza della pioggia in tutte le sue forme, mettendo in mostra la sua capacità di evocare una serie di emozioni e temi nel regno della poesia.


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