Sei anni lungo un fiume di cemento,
tra gente di cartone e pensieri al cloroformio,
(frammenti tenuti fermi come vecchi canarini
in un’immensa gabbia senza sbarre).
Sei anni a seguitare la stessa evocazione.
Sei anni d’inutile cammino,
ferite mal curate,
castelli diroccati,
soldi morti nelle tasche
ed un punto fisso che mai è mutato.
Ogni giorno scandito da una litania,
sgranato nelle vertebre,
voluttuosamente tenuto fra le dita,
guizzato da un tombino
come la fortuna del condannato
ch’ode l’ultimo saluto del fucile.
Sei anni in un ingorgo,
richiamando per nome ogni minuto
pensando che la stretta del tramonto
fosse il godimento dell’uomo giusto.
Un istante, adesso, m’è bastato
per vedere oltre ed inghiottire l’alba:
lo stesso giorno ingravidato
che sovente, invero,
(con braccia stanche e insudiciate),
ho lasciato scivolare a terra,
come l’ennesimo sbiadito volantino
dal mio parabrezza impolverato.
Sei anni, ormai. E adesso, ahimè…
…mi sento di nuovo a casa mia.
Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato
Breve nota filosofica sul concetto di eterno ritorno in Nietzsche
Il concetto di eterno ritorno in Nietzsche rappresenta uno degli elementi più noti e controversi della sua filosofia. Secondo Nietzsche, l’eterno ritorno afferma che tutto ciò che è avvenuto, sta avvenendo e avverrà si ripeterà infinite volte nello stesso identico modo. Per Nietzsche, questo concetto non implica necessariamente una visione ciclica del tempo, ma piuttosto mette in rilievo l’idea che ogni istante della nostra vita debba essere vissuto come se dovessimo riviverlo infinite volte.
Nietzsche considerava l’eterno ritorno come una prova di forza di volontà e una sfida alla nozione tradizionale di morale e religione. Egli credeva che abbracciare l’eterno ritorno significasse accettare pienamente la propria vita, senza rimpianti né speranze di un aldilà o di un senso trascendente. Questa concezione filosofica era volta a instillare un senso di responsabilità individuale e a incoraggiare una vita vissuta pienamente nel presente, senza aspettarsi ricompense o punizioni in un’altra vita.
Nietzsche considerava l’eterno ritorno come un’idea liberatoria, in grado di liberare l’individuo dalla paura della morte e dal timore dell’ignoto. Accettare che la propria vita si ripeta all’infinito significava per Nietzsche abbracciare appieno il proprio destino e prendersi cura del proprio presente, poiché ogni azione e ogni scelta avrebbero avuto conseguenze eternamente durature.
In conclusione, l’eterno ritorno in Nietzsche rappresenta un concetto filosofico profondo e provocatorio che invita l’individuo a vivere in modo autentico, consapevole che ogni istante della propria esistenza è significativo e meritevole di essere vissuto pienamente.
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