Via Appia

Scorcio della via Appia Antica a Roma

Strisciano lenti
i passi
della gente di Via Appia.

L’aria cremisi è ancora desta:
sembra quasi rinvigorirsi
con l’inganno d’un autunno fatiscente,
deflorato senza pietà
in una lacera notte di San Lorenzo.

Eppure è già Dicembre,
e la gente continua a trascinarsi
tra i lampioni di Via Appia.

La cassiera del negozio di caffè
rivolge saluti d’indifferente cortesia:
« Come posso servirla? »,
all’ingresso d’un probabile avventore.
« Arrivederci presto! »,
mentre questi,
appagato per un nulla,
ritorna diafano tra la folla.
Parole di cristallo con su scritto: “Fragile”,
in un incerto imbrunire senza stormi:
(già levati,
ancor prima dell’aurora,
per un nuovo soggiorno tra inesistenti nubi).

Stasera, invece,
avvampano esitazioni mai domate,
sospese,
distrattamente,
tra gli artigli arroventati della nebbia (che nel buio suole diradarsi).

E più degli infreddati stralci di ricordi,
che nello sgabuzzino,
prigionieri dell’estate,
germogliano tra effluvi di arabica bruciata,
ritrovano turgore,
questa sera,
le ingenue mezze-tinte,
cancellate a furia, (troppa furia),
con pennellate di pallido bianchetto.

Una fiumana insinua la sua lingua
oltre le sbarre dell’uccelliera:
ansima avvinghiata,
si contorce,
e straripa d’improvviso
dalle porte d’un grande magazzino.

Più in là,
nel fazzoletto di seta nera,
disteso
tra l’aiuola gialla dei gelsomini
e il palo divelto d’un cartellone,
le caricature d’un ritrattista slavo,
si ridipingono pacatamente,
(con calma, deferenza e timidezza),
di folleggiante,
innaturale
umanità.

Eppure è ormai Dicembre,
e la gente continua a trascinarsi
tra le luci appannate di Via Appia.

Se la pioggia vorticasse fra i tombini,
e se il vento spegnesse ogni accendino,
forse ciascun passo avrebbe un senso.
Ma oggi si saluta senza guanti,
e i più infreddoliti,
riaggiustandosi il cappotto,
non nascondono neppure
il Windsor sgangherato alla cravatta.

Anche l’adiposa mendicante,
abbandonata dietro un tavolo del bar,
non finge più di far tremare il seno floscio.
Ogni tanto si è perfino alzata in piedi:
(forse era preda ad un’amnesia…)
Ma è subito tornata indietro,
e stropicciandosi gli occhi inutilmente miopi,
è di nuovo ricaduta sulla cassa di limoni.
« Qualche spicciolo fa sempre comodo… »,
ha pensato tra sé e sé (entrambi sconosciuti),
tendendo il palmo come un ostensorio
per sentire le pacche amiche della pioggia.

Una coppia si tiene stretta per la mano.
Lei sciaborda un’ingenua compassione:
sa che tutto finirà,
sa di amare alla follia un commesso.
Lo vide un mese addietro,
nella boutique dove c’è sempre spazio…
(…solo per clientela scelta, s’intende).
« Avrei dovuto chiedergli il telefono !
Sì, avrei proprio dovuto farlo… »,
bisbiglia senza accorgersene,
mentre assapora la recidiva eternità
d’un cappellino verde in stile liberty.
Ma non è gelida l’aria delle strade
a sufficienza per ghiacciarsi.
E’ troppo caldo questo Dicembre
perché i frutti ancora appesi
si gelino nella dignità dei pochi rami vivi.

Sospinte come barchette di cartone,
due ragazze rosse in viso per la fretta,
si accostano ad una vetrina di gioielli.
« Quegli orecchini non sono proprio minimali? »,
chiede,
indicandoli col dito,
la più giovane (o almeno così pare).
Ma l’amica finge soltanto di ascoltarla,
pare immobile,
rifugge un infinito col prezzo rovesciato.
E’ rapita da un brillante in cima ad un anello:
« Non ricordi? »,
le sussurra,
« Ieri le previsioni davano pioggia tutto il giorno! »

Un bambino strattona la gonna della madre
e la tira verso un negozietto di animali.
E’ la sua ultima speranza,
lo sa bene:
« Mi compri quel cagnolino per Natale? »,
le sussurra sorridendo a malapena.
Ma è cresciuto già di qualche anno
mentre, da lontano,
qualcuno intona rauco
“Tu scendi dalle stelle”.

La madre lo richiama:
« Nessun cane per Natale! ».
(Tutt’al più la bicicletta rossa
che entra così bene tra lo stipite e la porta).
Il tempo dei capricci si zittisce,
mentre “Tu scendi dalle stelle”
dissolve il suo vociare nei vagiti d’un neonato.
« Su! Canta anche tu la canzoncina! »,
incurante, lo incita la donna.
Ma gli accordi,
anch’essi disillusi,
si sfilacciano come abiti sformati.
Ed il piccolo,
adesso,
con le gote rosse e gli occhietti sfavillanti,
non dubita più nemmeno mentre dorme,
che nessun dono dei tre Magi,
(neppure per errore),
avrebbe mai fatto sorridere un bambino.

C’è caldo quest’anno,
a ridosso di Natale;
e le luci,
sfolgoranti appena,
rischiarano,
chissà,
i passi fermi
della gente di Via Appia.


Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato


Qualche informazione sulla Via Appia a Roma

La Via Appia, conosciuta come Via Appia in italiano, è una delle strade romane più antiche e importanti. Costruita nel 312 a.C., collegava Roma a Brindisi, nel sud-est dell’Italia, fungendo da vitale via commerciale e militare. Tuttavia la Via Appia svolse un ruolo significativo anche nel trasporto di merci e truppe, contribuendo all’espansione dell’Impero Romano.

Via Appia a Roma, che fa parte dell’originale Via Appia, conserva gran parte del suo fascino e significato storico. Fiancheggiata da antiche rovine, grandi ville e catacombe, la Via Appia presenta un mix di elementi antichi e moderni.

Scorcio della Via Appia Antica, con alcune rovine romane
Scorcio della Via Appia Antica a Roma. L’arteria stradale, costruita nel 312 a.C. è oggi fiancheggiata dalla Via Appia Nuova, un’ampia strada che inizia da Piazza San Giovanni in Laterano e scende verso Roma sud, parallela alla Via Tuscolana. Trattandosi di una zona molto popolosa di Roma, in via Appia ci sono moltissime attività commerciali e un intenso traffico di pedoni, in particolare durante le festività.

Una delle caratteristiche più notevoli di questa strada è il Parco Regionale dell’Appia Antica, una vasta area verde che preserva le bellezze naturali e il patrimonio storico della regione.

I visitatori possono esplorare la ricca storia della Via Appia camminando o andando in bicicletta lungo i suoi sentieri acciottolati, ammirando gli antichi monumenti e i paesaggi pittoreschi. Con il suo mix di storia, cultura e bellezza naturale, Via Appia rimane una destinazione imperdibile sia per gli appassionati di storia che per i viaggiatori.


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