Poesie brevi: la struttura degli haiku e come scriverli

L’haiku (in lingua originale “俳句“) è una forma poetica tipicamente giapponese, fortemente basata su quell’idioma e sulla sua struttura sintattico-grammaticale. Da un punto di vista formale, un haiku è una poesia composta da tre versi, rispettivamente di 5, 7 e 5 more. Comunemente, si preferisce parlare di sillabe, ma, nella sua forma originale e rigorosa, l’unità minima è la mora.

Non volendo entrare nel merito di un discorso di fonologia, possiamo dire che la mora è un’unità sub-sillabica strettamente legata al suono prodotto dall’accostamente di lettere. Per esempio, la parola “regalo”, si scompone in 3 sillabe, il cui effetto fonologico è diverso: “re” e “ga”, per esempio, producono un risultato sonoro debole nel primo caso, e forte nel secondo (per effetto dell’accento sulla “a”).

La quantità di more che compongono una sillaba dipende fortemente dalla lingua (come, ad esempio, il giapponese), ma possiamo, senza commettere errori gravi, decidere – come è prassi – di parlare di haiku in termini di sillabe e non più more. E’ ovvio che la seconda ipotesi rende la composizione molto più difficoltosa, se non del tutto impossibile in lingue semanticamente e fonologicamente inadatte.

L'haiku è una forma di poesia breve strettamente radicata alla cultura giapponese
L’haiku è una forma di poesia breve fortemente radicata alla cultura giapponese e alla sua lingua. Ciononostante, è possibile comporre haiku in ogni lingua, a patto di fare riferimento alla struttura 5/7/5 in termini sillabici.

Come gestire la brevità dell’haiku

La struttura brevissima degli haiku li rende semanticamente inadatti a esprimere concetti elaborati. E’ molto difficile riuscire a “spiegare” atmosfere, emozioni o sentimenti attraverso complesse figure retoriche. Per questa ragione, è necessario pensare all’haiku come a una sequenza di tre immagini che, a loro volta, dovranno suscitare specifiche emozioni o sensazioni nel lettore.

D’altronde, questo è anche lo scopo della poesia breve occidentale: così come nel caso della musica assoluta (i.e., senza alcuna forma di testo), i versi hanno lo scopo di rendere primariamente se stessi. Sarà compito del lettore interiorizzarne gli aspetti peculiari per ottenere una reazione emotiva che si basa anche sulla propria realtà e storia personale.

In questo articolo, proporrò degli haiku scritti da me, spiegando la sequenza di elementi figurativi e finalizzando il tutto con un’immagine riassuntiva che può denotare in modo completo il senso dell’haiku (ovviamente, non è questo lo scopo finale, pertanto le immagini potrebbero non sortire l’effetto desiderato).

L’articolo ha uno scopo prettamente didattico, pertanto vi chiedo gentilmente di non valutare eccessivamente il valore artistico delle poesie brevi, ma piuttosto di capirne la dinamica creativa.

Primo haiku: la festa della mamma

Scrivendo prima dell’8 Maggio, mi sembra doveroso iniziare con un haiku che richiami le immagini materne. Per questo scopo, riflettendo un pò e lasciando fluire liberamente i miei pensieri, sono giunto a questa struttura figurativa:

  1. L’atto del cullare un bambino
  2. Un albero su cui è saldamente attaccata un’altalena
  3. La dolcezza di un riparo durante un giorno di pioggia

Il primo caso è abbastanza ovvio. Il secondo mi ha fatto pensare alla solidità di un tronco che regge alle sollecitazioni del gioco e, nel contempo, permette di gioire dell’atto stesso. La terza immagine è forse anch’essa molto evidente: la madre, quale certezza assoluta che accoglie in sè ogni piacere e sofferenza, offrendo il riparo della propria comprensione.

L’haiku che ho scritto è questo:

Mani di luna
Dondola il sorriso
Gocce lontane

L’immagine associabile è questa:

Haiku o poesia breve per la festa della mamma
Mani femminee, con il carattere dolce della Luna, cullano e fanno sorridere la luminaria notturna – simbolo del bambino inerme, mentre un fiume di gocce, scivola senza bagnare la creatura protetta.

Secondo haiku: la noia esistenziale

Non tutti gli haiku trattano temi soavi o piacevoli. Alcuni di essi esprimono sensazioni opprimenti, come la noia esistenziale e il suo dispiegarsi nelle giornate apparentemente senza senso. A tal proposito, la libera associazione di pensieri mi ha suggerito questa struttura:

  1. L’osservazione di una crepa sulla parete a cui non avevo mai prestato molta attenzione
  2. Il tempo che si distende lungo i passi lenti
  3. L’idea che domani sarà uguale a oggi

L’haiku è questo:

Bianco scalfito
Passi come rantoli
Ora è domani

Anche in questo caso, ho prodotto un’immagine associabile:

Haiku o poesia breve assicata alla noia esistenziale
La noia esistenziale si evince da un pattern uniforme che richiama l’idea di una scala che porta a domani. Tuttavia, i gradini sono scalfiti e incerti e l’orizzonte non ha nulla di diverso dal punto di partenza.

Terzo haiku: l’amore verso il proprio partner

A questo punto, mi scusino le donne, ma essendo un uomo, mi viene naturale pensare a un haiku rivolto a una donna. Tuttavia, il procedimento logico e creativo è lo stesso. Chiudendo gli occhi e immaginando una breve sequenza figurata, mi viene in mente:

  1. La soluzione di un enigma (il senso può essere compreso pensando a quell’aiuto che viene da chi è pronto nei momenti di maggiore necessità)
  2. Il calore che emana dal corpo del partner
  3. Una piccola pianta che cresce accanto a un albero (ingigantire l’immagine dell’amato è una prerogativa dell’amore vero: la piccola pianta è potenzialmente una sequoia, ma osserva l’albero come il proprio insostituibile riferimento)

L’haiku che mi è venuto in mente è:

Un labirinto
Il tuo respiro muto
Foglie a te legate

L’immagine che più mi piace è questa:

Haiku o poesia breve dedicata a un partner
Il labirinto rappresenta le complessità della vita, ma, in questo caso, le uscite sono molte, come se un architetto avesse previsto il nostro desiderio di sfuggire. La vegetazione simboleggia il legame tra il mondo da esplorare e il nostro desiderio di conquistarlo.

Conclusioni

Per adesso, preferisco fermarmi qui, anche perchè – devo ammetterlo -, preferisco la poesia più argomentiva. Tuttavia, gli haiku, come forma di poesia breve, offrono spunti molto interessanti e il procedimento per pervenire ad essi è abbastanza intuitivo, in quanto basato sulla libera associazione di idee.

Vi invito a scrivere i vostri haiku e a inviare i feedback tramite il modulo presente nella pagina in basso a destra. Sono davvero curioso di leggere le vostre creazioni e pubblicherò in un articolo dedicato quelle che riterrò più intriganti!

Vi ricordo inoltre di visitare la sezione delle mie poesie, dove troverete anche svariati componimenti brevi!


Se ti piace l’articolo, puoi sempre fare una donazione per supportare la mia attività. Basta un caffè! E non dimenticarti di iscriverti alla mia newsletter settimanale!


Share this post on:
FacebookTwitterPinterestEmail

Articoli correlati

  • Scorre il mare, al limitare dell'inverno, dentro un fiume freddo di cristallo. Ed io mi sveglio. Agosto lambisce le mie ossa.   Slow-motion. Inarrestabile, come il vorticare d'un minuscolo cuore. Ai piedi d'una cascata che…

  • Come la pallina d'un flipper, algido, incomprimibile, trascorro i secoli tra luci e suoni. La fine, (profonda come la valle dove nacqui), è una moltitudine di altri me, immobili. Il lamento scheggiato di grasse campane…

  • Insieme, come macchie d'olio in un lago. Il mare mi spinge lontano, dove già il mio animo s'è placato. Le mie parole s'adagiano qui, stupefatte d'illusione. In Paradiso ogni angelo vive nel cellophane, come i…

  • Noia Un ciottolo rugoso ruzzola bendato lungo un declivio esposto a mezzanotte. Piango nel mare Piango nel mare come gocce di cristallo estirpate ancora vive dalla quiete delle nubi. Un masso sdrucciola da un monte…