In principio era il Verbo.
Poi fu la cenere.
E dalla cenere sgorgò la speranza.
Sulle montagne,
fin dentro le valli,
gente su gente per risalire;
appesi ai cavi elettrici,
gli ultimi panni da ripulire.
Quattro vie,
quattro strade che solo il vento percorrerà.
E la notte,
fiera,
impettita,
« La natura aborrisce il vuoto »…
…e anche il buio,
e i mendicanti di trascendenza,
e le botti svuotate,
con file di Dei
in attesa dell’ultima sbronza.
« La natura è figlia del tempo »:
oltre la soglia
milioni di ruote dentate,
preghiere e stridori
per far battere l’ultimo cuore.
Piove.
Gocce sui vetri,
insinuate come anime mute.
La strada verso le stelle
passa dal fondaco.
…
Oltre la soglia,
uno sfasciacarrozze si lava le mani.
Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato
Considerazione teologico-filosofiche
Il prologo del vangelo secondo San Giovanni è una profonda introduzione alle idee teologiche e filosofiche presentate nel suo vangelo. Inizia dichiarando che in principio era il Verbo, sottolineando la preesistenza e divinità di Gesù Cristo
San Giovanni prosegue esplorando il concetto di luce, che simboleggia l’illuminazione spirituale e la rivelazione della verità di Dio. Inoltre, il prologo evidenzia il tema della salvezza attraverso la fede in Cristo e il potere trasformativo della sua grazia. Nel complesso, il prologo di San Giovanni pone le basi per un’esplorazione più profonda della natura di Dio, della Parola divina e del significato della fede nella tradizione cristiana.
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