L’inizio di tutto e del “tutto”
Infinita nigredo,
verso e oltre le soglie che non sono.
In questo vialone,
stasera,
notti mi sfilano di fronte,
sogni,
e donne di greca perfezione.
Infinita nigredo
per un’anima che piange,
piange e si dispera
per esser nata Dea.
Dea, che in questo vialone,
osserva.
Che passeggia
dove nessuno osserva.
Che guida e regna
ove la notte oscura e uccide.
Infinita nigredo
verso e oltre le soglie che saranno.
E lì sei tu.
Nel buio.
Attraverso l’invidia dell’aria.
Mia.
Una,
come l’anima,
che nata Dea
s’incensa di se stessa;
e ride.
Ride
ubriaca d’eternità.
…
Al limine dell’essenza,
il tuo respiro è già
tra le mie impenetrabili
braccia.
Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato
Breve nota sul concetto alchemico di nigredo
La nigredo è una fase del processo alchemico che rappresenta il primo passo verso la trasformazione e l’illuminazione. È spesso raffigurato come un annerimento o una putrefazione della materia, a simboleggiare il decadimento e la dissoluzione del vecchio sé.
Questa fase è cruciale per l’alchimista, poiché richiede di affrontare e abbracciare i propri aspetti più oscuri e nascosti. È un momento di introspezione e autoriflessione, poiché è necessario scavare in profondità nelle profondità della propria psiche per scoprire le verità che si celano nei suoi meandri.
Durante questa fase, l’alchimista deve arrendersi al caos della reatà immanente e all’incertezza degli eventi, confidando che ciò sia necessario per l’eventuale rinascita e purificazione che seguiranno. La nigredo non è un processo comodo né facile, ma è essenziale per la crescita e l’evoluzione.
È attraverso questa notte oscura dell’anima che l’alchimista può liberarsi della vecchia pelle ed emergere trasformato, pronto a intraprendere la fase successiva del proprio viaggio.
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