Bacco, Tabacco e Venere: nei secoli fedele

Dipinto del dio greco Bacco ad opera di Caravaggio
Dipinto del dio greco Bacco ad opera di Caravaggio (1571 – 1610) (disponibile anche come stampa e quaderno)

Devo ammetterlo: amo i miei vizi. Anzi, dirò molto di più: sono pronto a rinunciare ad uno di essi solo per abbracciare un nuovo vizio!

Per carità, capisco pure che la scelta è molto spesso forzata, e in tutti quei casi (sfortunati) non si può certo additare un colpevole di auto-moralismo!

Altrimenti, per quanto mi riguarda, non ammetto deroghe: un vizio va abrogato solo in funzione di un piacere che lo incorpori a sé, che ne aspiri l’aroma e se faccia definitivo latore!

D’altronde, se Oscar Wilde diceva che poteva resistere ad ogni cosa tranne che alle tentazioni, io aggiungerei che, dovendo andare un giorno nella tomba, che insieme a me ci vengano quei piaceri mai paghi del loro conforto e che mi hanno permesso di essere me stesso in vita.

Nella buona e nella cattiva sorte, nei momenti allegri e in quelli tristi: costoro sono i veri amici! Non di certo la folla che è pronta a banchettare ma che mostra la schiena rotta quando si tratta di sollevare qualche peso.

E così, se proprio mi tocca, posso immaginare un’asta dei vizi, dove le ricercatezze vengono ripagate al giusto prezzo e la morale (dannatamente noiosa perfino quando ha ragione) origlia fuori dalla porta.

Perché, insomma, diciamocelo pure, è pur vero che il benessere comune ha un suo ritorno, ma quant’è dura la vita del salutista, condannato a vivere sempre più dopo ogni nuova privazione!


Nota biografico-letteraria su Oscar Wilde e sulla sua stravaganza

Oscar Wilde (1854 – 1900), noto per la sua personalità stravagante e il suo comportamento spiritoso, era una vera icona dello stile di vita dandy. Le sue scelte stravaganti nella moda, nello stile di vita e nell’arte non erano solo un riflesso del suo gusto raffinato, ma anche una decisione deliberata di vivere la vita al massimo.

La propensione di Wilde per il lusso e l’opulenza era evidente in ogni aspetto della sua vita. Dai suoi abiti meticolosamente su misura alla sua casa riccamente decorata, ha abbracciato le cose belle della vita senza esitazione. Credeva nel circondarsi di bellezza e nel concedersi i piaceri che la vita aveva da offrire.

La sua decisione di vivere da dandy è stata una scelta deliberata e consapevole. Wilde lo vedeva come una ribellione contro il banale e l’ordinario. Incarnando lo stile di vita da dandy, mirava a sfidare le norme e le aspettative della società, incoraggiando gli altri ad abbracciare la propria individualità ed esprimersi liberamente.

Etichetta del sapone "Dandy Soap"
Etichetta del sapone “Dandy Soap” della società americana Fairbank & Co. (ca. 1880)

Il dandismo di Wilde si estendeva oltre il semplice aspetto. Era un appassionato sostenitore delle arti e credeva che l’arte dovesse far parte della vita di tutti i giorni. Il suo amore per la letteratura, il teatro e la musica era innegabile e sosteneva gli artisti che spingevano i confini e sfidavano le convenzioni.

Vivere da dandy significava anche abbracciare l’arguzia e l’umorismo come strumenti essenziali per il commento sociale. L’arguzia acuta e la risposta intelligente di Wilde lo hanno reso un celebre conversatore e un maestro della satira. Attraverso i suoi scritti e le sue apparizioni pubbliche, ha usato l’umorismo per criticare la superficialità e l’ipocrisia della società vittoriana.

In conclusione, la decisione di Oscar Wilde di vivere come un dandy era un riflesso della sua impenitente ricerca della bellezza, dell’individualità e del piacere. La sua stravaganza, sia nel suo stile personale che nel suo stile di vita, ha sfidato le norme sociali e ha ispirato gli altri ad abbracciare la propria identità. L’eredità di Wilde come dandy e il suo contributo alle arti continuano ad affascinare e ispirare le generazioni a venire.


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