Nulla

Una strada vuota che sempra portare al nulla

Non c’è nulla oltre quel portone.
Non c’è nulla.

Anche la nebbia, stamane,
s’aggrappa al cielo
come un manifesto all’intonaco rappreso.
E le parole che sovente ho udito,
giacciono sfinite ormai,
come sbavature di calce spenta
tra i mattoni d’un vecchio muraglione.

« Dove sono? »
Lungo viali adombrati da esili fuscelli,
persino larve ancora immateriali,
(embrioni appesi a pochi petali screziati),
paiono osservarmi dall’alto delle stelle!

« Dove sono mentre scivolo sospinto dalla brezza,
come una foglia sopra un davanzale? »

Sotto i miei passi,
un ingranaggio arrugginito,
scricchiolando,
torce le sue zampe
come un ragno intrappolato
tra le maglie della sua tela.

« Chi grida dentro di me?
Chi spia i sussurri dei miei pensieri
prima che il mattino li ridoni alla coscienza? »

« Non c’è nulla oltre quel portone! »
Nulla. Solo atomi senza legge. Nulla.
Non chiedermi di spinger oltre questo cammino,
non sperare giammai nel mio coraggio (esausto),
e non consolarti con la cantilena lidia dei tuoi versetti.

Li conosco tutti a menadito,
pieni di rime,
spesso ampollose, eufoniche, immote,
(paiono gondole che incedono ondeggiando),
spesso incrinati a lasciar trasparire un fievole bagliore;
ma dov’è mai la tua parola,
dov’è il tuo logorroico “Verbo”,
che tanto vaneggia e incanta
tra gli architravi rotti di un(‘invisibile) capanna?

Dov’è ?
Oltre quel marciume che talvolta, per una briciola, si finge vivo?
« E’ nascosto come un tarlo. E ti scaverà. Ti scaverà! »,
dicesti… Sì, mi sovviene, lo ricordo.
Proprio questo ripetesti mentre il silenzio t’avvolgeva!

Ed io, pacato, ho ceduto al sonno,
scoprendo il dorso e le gambe fiacche,
affinché anche l’aria mi penetrasse tra le carni.

Ma non c’è nulla! Nulla!
Io ho veduto il volto macero di quel cupo disco rotto!
Mi sono sporto oltre la balaustra ! (Ben oltre il limite che m’indicasti!)
E non c’è proprio nulla…

Ciò che nei sogni, seppur vividi, appariva così fumoso
è chiaro adesso,
cristallino come i contorni dei grattacieli nuovi,
graffiati a furia su d’un ceruleo sfondo di teatro.

Bianco è il ricordo. Pallido.
Bianco è l’amplesso che sovviene così sovente
(nel violaceo tramonto d’ogni pretesa spirata casta).
Bianca è perfino l’orma buia di quel portone:
una volta spalancato,
una volta divelto dai suoi cardini di ghisa,
una volta lasciato lì, ferito, claudicante,
accanto alla pila dei messali d’inverno,
preparati in fila per il (glorioso) rogo di mezzodì.

Sono stanco stasera.
Oltremodo restio al vigore.
(Stranamente) privo di quell’insulsa smania di volontà
che mai s’annoia di soggiogarmi (me compiacente),
con quell’ammaliata bramosia
d’osservarmi intento a credere
che in fondo, (oltre la melma), qualcosa c’è…

Scorgere ancora,
(codesta è forse la mia sentenza mai emanata),
ove il buio non è,
ove la luce non è,
ove lo sguardo per posarsi dovrà erigere i suoi altari:
algide are bianche dove il sacrificio,
forse all’alba d’un giorno sempre uguale,
(forse),
si consumerà.

Sono stanco stasera,
(pur avendo di nuovo piantato i tre chiodi senza esitare).
Sono stanco. Spento.

E attendo ancora chi saprà forse spiegarmi
perché del Sole non sono mai bastate
quelle vesti d’arteriosa e libera energia:
quegli echi riverberanti
tra rami accartocciati dall’artrite,
sempre più gravi,
sempre più lenti,
sempre più vecchi.

Non c’è nulla.
Sine die.

Oltre i pulviscoli,
solo distese,
immense,
d’assordante monotonia…
…una monotonia che ormai mi parla, senza riposo.


Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato


Breve nota sull’ateismo filosofico e sull’agnosticismo

L’ateismo e l’agnosticismo si sono evoluti in modo significativo nel corso della storia, modellati dalle argomentazioni avanzate da eminenti pensatori. L’evoluzione filosofica dell’ateismo può essere fatta risalire all’antica Grecia con filosofi come Epicuro e Democrito, che mettevano in dubbio l’esistenza degli dei sulla base di indagini razionali e principi scientifici. Nell’era moderna, figure come Friedrich Nietzsche e Bertrand Russell svilupparono ulteriormente il pensiero ateo sfidando le credenze religiose tradizionali e sostenendo una visione del mondo più secolare.

Prima pagina della Critica della Ragion Pura di Kant
Prima pagina della Critica della Ragion Pura di Immanuel Kant (1724 – 1804).

D’altra parte, l’agnosticismo è emerso come risposta alle incertezze che circondano l’esistenza delle divinità. Pensatori come Thomas Huxley e Immanuel Kant hanno svolto un ruolo cruciale nel plasmare la filosofia agnostica sottolineando i limiti della conoscenza umana nel determinare l’esistenza di un essere divino. L’agnosticismo riconosce i limiti della comprensione umana e si astiene dal fare affermazioni definitive sull’esistenza o non esistenza degli dei.

Queste prospettive filosofiche continuano ad essere dibattute e discusse, con i pensatori contemporanei che aggiungono nuove dimensioni al discorso sull’ateismo e sull’agnosticismo.


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