E’ questo l’ultimo giorno d’un viaggio.
I bagagli oggi traboccano
e una manciata di cartoline rimaste bianche
si è impolverata,
sul tavolino della mia stanza di hotel.
Sono più stanco stamane
nonostante il Sole continui a bruciare.
E’ l’ultimo giorno d’un viaggio,
e mentre scendo per ripartire,
un altro me sorseggia un thè nella hall.
Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato
Breve nota sulla malinconia esistenziale, come un viaggio senza meta, in poesia
La malinconia esistenziale, un concetto filosofico profondo, è stato un tema ricorrente nelle opere di molti poeti famosi nel corso della storia. I poeti spesso usano i loro versi per approfondire le complessità dell’esistenza umana e i sentimenti di isolamento e disperazione che possono accompagnarla.
Uno di questi esempi sono le opere di Sylvia Plath, la cui poesia riflette un profondo senso di angoscia esistenziale e desiderio di significato in un mondo apparentemente indifferente. Le sue parole toccanti risuonano tra i lettori, catturando l’essenza della malinconia esistenziale con inquietante chiarezza.
Allo stesso modo, anche la poesia di T.S. Eliot approfondisce i temi della disillusione e dell’alienazione, mostrando l’impatto delle crisi esistenziali sulla psiche umana. Attraverso i suoi versi evocativi, Eliot dipinge un quadro vivido di un mondo privo di significato, in cui gli individui sono alle prese con il vuoto esistenziale che minaccia di consumarli.
Nel complesso, attraverso il potente mezzo della poesia, vari autori hanno ritratto in modo eloquente le profondità della malinconia esistenziale, invitando i lettori a contemplare la complessità delle emozioni umane e la natura precaria dell’esistenza.
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