Foglie dispiegate sulla notte

Foglie dispiegate sulla notte

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Foglie dispiegate sulla notte.

Sento la pioggia battervi come un tamburo:
è un mantra il mio respiro.

Disegno gli eventi e li lascio sparire.
L’apnea della mia vita
è una goccia lungo la coda d’una cometa.

La tuo eco,
come uno spirito inquieto,
scivola oltre,
silenziosa.


Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato


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Breve nota sul simbolismo della notte

Il simbolismo della notte affascina da tempo le menti di artisti e poeti, fungendo da profondo pozzo di ispirazione e contemplazione. La notte, con il suo velo scuro e la sua aura misteriosa, spesso simboleggia l’ignoto, il mistero e l’introspezione. Gli artisti nel corso dei secoli hanno utilizzato il simbolismo della notte per trasmettere una gamma di emozioni, dalla paura e solitudine alla tranquillità e alla contemplazione.

Nell’arte, questo momento è stato rappresentato in vari modi, dalle opere inquietanti di Francisco Goya (1746 – 1828) ai sereni paesaggi notturni di Vincent van Gogh (1845 – 1890). Il gioco di luci e ombre nelle scene notturne crea un senso di profondità e mistero, invitando gli spettatori ad approfondire i significati nascosti dell’opera d’arte.

La notte stellata di Van Gogh
La notte stellata di Van Gogh, conservata al MoMA di New York (e disponibile anche come stampa), è forse uno dei più celebri dipinti ispirati alle ore che seguono il crepuscolo. Egli sembra voler dare alla notte “la voce delle stelle” che, invadenti e più che mai protagoniste, trasformano le tenebre in una dolce penombra dai tratti femmninei.

Anche i poeti sono rimasti incantati dal simbolismo della buio e del crepuscolo. Dagli amanti sfortunati di Shakespeare che si incontrano in favore delle tenebre alle meditazioni di Rumi sulla bellezza del cielo notturno, i poeti hanno usato la notte come tela per esplorare i temi dell’amore, della perdita e dell’esperienza umana.

Nel complesso, il simbolismo della notte continua a ispirare artisti e poeti, offrendo un ricco intreccio di significati da esplorare e interpretare. L’assenza dei rumori della quotidianità permette di amplificare ciò che proviene dall’interno e scoprire che, al di là di un silenzio esteriore, esiste un mondo interiore in fermento.

Così come scoprì John Cage all’interno di una camera anecoica, dove i suoni che udiva erano il battito del suo cuore e il “ronzio” prodotto dal sistema nervoso, altri artisti, seppur con mezzi meno estremi, sono riusciti a “sottrarre” a questo periodo di oscurità il suo segreto per farlo proprio e trarne risultati molto spesso affascinanti.


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