Dormiamo distesi l’uno accanto all’altra
ma è come se non ci fossimo mai incontrati.
Questa è la vita
che, impotente, seguito a lasciar sgorgare.
Osservo ciò che dall’informe definiscono “Realtà”.
La osservo come uno scolaro d’altri tempi,
ritto in piedi,
stupefatto,
dietro al vetro d’un immenso, silenzioso acquario.
…
E le ombre sono solo
piccoli pesci,
trasparenti.
Depositata per la tutela legale presso Patamu: certificato
Breve nota sulla solitudine esistenziale
Quando si tratta di percezioni soggettive, comunicarle può spesso essere un compito arduo a causa delle limitazioni intrinseche del linguaggio e dell’espressione. Le esperienze, le emozioni e i pensieri di ogni individuo sono profondamente personali e unici, il che rende difficile trasmetterli accuratamente agli altri. Questa difficoltà nell’articolazione delle percezioni soggettive può portare a un senso di isolamento esistenziale, anche in presenza di compagnia. Si ha davvero l’impressione di osservare creature mute come i pesci dentro a un acquario.
Nonostante siano circondati da persone, gli individui possono ancora sentirsi profondamente soli nei loro mondi interni, incapaci di colmare il divario tra la loro realtà interiore e il mondo esterno. Questo isolamento esistenziale deriva dalla fondamentale separatezza delle esperienze umane e dall’incapacità di vivere veramente la realtà soggettiva di un’altra persona.
Nei momenti di profonda riflessione o di tumulto emotivo, questo isolamento può diventare particolarmente pronunciato, evidenziando la solitudine intrinseca della condizione umana. Se da un lato la comunicazione costituisce uno strumento prezioso per la connessione e la comprensione, dall’altro sottolinea anche il profondo mistero e la complessità della coscienza individuale.
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